Quelli che l'Occidente decadente è comunque superiore al resto del mondo
Israele attacca l'Iran, e immancabilmente certi sovranisti nostrani esultano, perché l'Iran è il cattivo regime islamico che se la prende con le donne e inoltre non è democratico.
Sono rimasto sorpreso (ma forse nemmeno mica tanto) delle reazioni di molte persone che leggo e seguo su X, in relazione agli attacchi israeliani all’Iran. Sorpreso perché costoro hanno giustificato Israele sulla base di considerazioni avulse dalle reali ragioni che hanno portato l’etnocrazia del Medioriente ad attaccare la teocrazia iraniana, veicolando così luoghi comuni e pensieri contraddittori rispetto a ciò che spesso hanno manifestato in altri contesti.
Contraddittori, perché queste sono persone che, un giorno sì e l’altro pure, puntano il dito (giustamente) contro il declino morale ed etico dell’Occidente, e nel mentre attaccano tutti quei sistemi di governo e quelle culture che sono — guarda caso — invise soprattutto a israeliani e americani, i più importanti veicolatori del declino occidentale e dell’instabilità geopolitica di cui si lamentano. Inevitabilmente, la spocchia, l’arroganza e l’egocentrismo tutto occidentale, l’idea che “noi siamo occidentali e voi non siete ca**o”, riemerge con forza nella loro mentalità. Sicché, a parole si proclamano sovranisti, anti-sistema, contro il Capitalismo occidentale, contro il soverchiamento della burocrazia europea, e non in ultimo contro il nichilismo mortifero che impone l’ideologia gender e la cultura woke, ma nei fatti, semplicemente, continuano a veicolare la “malattia” di cui è affetto il Marchese del Grillo, riaffermando la superiorità morale e di civiltà occidentale.
E’ più forte di loro, ma lo è per due ovvie ragioni: sono comunque figli dell’Occidente malato, e sono ostaggi di cliché secondo i quali tutto ciò che è fuori dai confini dell’Occidente è barbaro e dovrebbe essere catechizzato secondo i nostri usi e costumi, salvo poi lamentarsi di quegli usi e di quei costumi che oggi consistono nella distruzione della famiglia, nel diritto all’aborto e all’eutanasia, nei gay pride, nella cultura woke che manipola la Storia per renderla politicamente corretta e, non per ultimo, nel feticismo del capitalismo globalista.
Eppure, l’Occidente oggi è proprio così, quello che tutti loro credono sia superiore, quello che li esalta quando Israele — il puro distillato dell’Occidente moderno (o forse è l’esatto opposto) — attacca l’Iran, che reputano inferiore, solo perché non permette alle donne di mettere le minigonne e dice loro di coprirsi i capelli e di tenere un certo contegno.
Chiaramente, trattasi di evidente schizofrenia. I Marchesi del Grillo sovranisti difendono la famiglia naturale, denunciano l’ipersessualizzazione della società occidentale, il wokismo e l’idea che sia donna chiunque crede di esserlo (per lamentare infine che il carrierismo ha fatto fuggire l'angelo del focolare dalle case), salvo poi esultare se qualcuno cerca di distruggere un regime che in casa propria (mica in casa loro) stabilisce regole che scongiurano tutto ciò, peraltro per ragioni che nulla c’entrano con le minigonne e gli chador.
“Eh, ma nella nostra società c’è libertà, nel regime degli Ayatollah non c’è!”
Immagino costoro farmi questa obiezione. Ma se è così fosse, mi dovrebbero dire a quale società si riferiscono. Forse quella dove al Papa è stato impedito di parlare in un ateneo universitario? O quella che ha imposto il green pass per chi si rifiutava di vaccinarsi? O quella che ti dà del razzista e dell’omofobo se affermi che la famiglia è composta da mamme e papà, e magari vorrebbe pure che chi lo afferma venga incarcerato? Oppure quella dove ogni occasione è buona per denigrare e dileggiare il cattolicesimo e la cristianità con immagini e scritti blasfemi, chiamando tutto ciò arte?
La verità è che questi sovranisti a targhe alterne, questi Marchesi del Grillo della geopolitica, subiscono in pieno la propaganda occidentale senza nemmeno accorgersene. Sembra che in Iran tutte le donne siano contro il regime. Nessuno di loro si pone il problema che forse chi se ne lamenta è solo una sparuta minoranza, spesso manipolata dall’Occidente per destabilizzare il regime iraniano, inviso alle potenze occidentali non perché violerebbe i famosi diritti umani delle donne (perché altrimenti la Siria oggi dovrebbe essere una democrazia), ma perché l’Iran è strategico per varie ragioni che c’entrano con i diritti umani come i cavoli a merenda (v. link sopra).
Ma che non si fraintenda. Nessuno vuole dire che si sta meglio in Iran rispetto a Roma. In realtà, oggi non saprei dove si sta meglio, anche perché, visti i tempi, non è più scontato che l’Occidente sia il posto migliore in cui vivere. Il punto non è questo, il punto è che ognuno in casa propria deve poter coltivare la propria identità culturale e politica senza che arrivi l’altro con il ditino alzato a fargli le lezioncine su cosa sia meglio per sé. E’ questo il punto: ciò che non vuoi che venga fatto a te (subire una colonizzazione culturale, religiosa e politica) tu non lo devi fare agli altri (imporre la tua visione del mondo e della società, perché la ritieni migliore). I sovranisti a targhe alterne, quelli che la civiltà occidentale è corrotta e decadente ma è comunque superiore alle altre civiltà, non lo hanno ancora compreso, rivelandosi i migliori alleati dei loro avversari culturali e politici.